Bimbi iperattivi: il Ritalin in Italia

BIMBI IPERATTIVI, IL RITALIN TORNA NELLE FARMACIE ITALIANE

Articolo apparso su La Repubblica del 7 marzo 2005

La medicina prima considerata “sostanza stupefacente” riammessa sui banconi per l’espandersi dell’Attention Deficit Hiperactivity Disorder
In rete si organizza la protesta dei genitori
di DAVIDE VARI’

QUANDO parlate con vostro figlio sembra che non vi ascolti? Non è ordinato ed è sbadato o smemorato nelle sue attività quotidiane? Si lascia distrarre facilmente e non finisce i compiti assegnati? Se avete risposto affermativamente a tutte queste domande non è da escludere che vostro figlio, almeno secondo il DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), sia affetto da ADHD (Attention Deficit Hiperactivity Disorder), più comunemente nota come sindrome da iperattività.

Una patologia che, secondo le statistiche del ministero della Salute, colpirebbe il 4% della popolazione in età pediatrica. Sul sito dell’Aifa www. aifa. it/dsm_genitori. htm (Associazione Italiana Famiglie ADHD) è possibile effettuare il test integrale e scoprire, direttamente on-line, se il vostro bambino è un potenziale “iperattivo” oppure no. Proprio per rispondere a questa presunta emergenza sociale il Ritalin (metilfenidato idrocloride) sta per ritornare nelle farmacie italiane.

Già sotto accusa negli Stati Uniti dove, secondo molti addetti ai lavori, avrebbe generato 6 milioni di giovanissimi dipendenti, ora il Ritalin è stato sdoganato anche in Italia passando dalla fascia delle sostanze classificate come stupefacenti (nella stessa tabella della cocaina, anfetamina, oppiacei e barbiturici) a quella degli psicofarmaci prescrivibili dal medico.

Il metilfenidato, di cui è composto il Ritalin, è infatti uno stimolante centrale e come tale appartiene ai farmaci d’abuso ed è incluso nella Tabella I degli stupefacenti. La sua commercializzazione venne sospesa in Italia nel 1989 ma, vista “l’elevata incidenza dell’ADHD in età pre-adolescenziale – recita una nota del ministero della Salute – la Commissione unica del farmaco ha invitato la casa farmaceutica Novartis, attuale titolare del Ritalin, a presentare richiesta per la registrazione del farmaco e la sua commercializzazione in Italia”.

Il dottor Claudio Ajmone, psicologo e psicoterapeuta, presidente dell’Oism (Osservatorio Italiano Salute Mentale) al riguardo non ha dubbi: considera il Ritalin alla stregua di una sostanza stupefacente ed afferma che “i bambini vengono drogati per risolvere problemi che andrebbero superati in termini pedagogici.” Anche il professor Luigi Cancrini, noto psichiatra delle tossicodipendenze, è molto proccupato circa le possibili conseguenze di un abuso del Ritalin: “siamo certi che tutti questi bambini di otto anni a cui diamo il Ritalin, a 16 anni non lo prendano per loro conto e non diventino tossicomani?”.

Ma ci sono anche sostenitori del Ritalin sia tra i genitori che tra gli psichiatri. Molti sono infatti convinti che il farmaco migliori decisamente la qualità della vita delle famiglie coinvolte, pur riconoscendo la presenza di alcuni effetti secondari. In questo senso una pubblicazione del Canadian Journal of Psychiatry dell’ottobre del 1999 ha rilevato gravi effeti psicotici dovuti all’assunzione di questo farmaco: un’indagine codotta su 192 bambini diagnosticati ADHD ha mostrato infatti che il 9% dei bambini curati con Ritalin ha evidenziato sintomi psicotici che sono spariti all’interruzione del trattamento.

Nel frattempo moltissimi neuropsichiatri infantili, pedagogisti e psicologi italiani si schierano contro quella che definiscono “la medicina sedativa della vivacità fisica e intellettuale dei bambini” e scelgono Internet per creare veri e propri comitati di protesta e controinformazione. Su tutti il blog di ProvinciAbile (http://www. provinciabile. it/blogabile). Un sito dedicato ai diversamente abili che ha lanciato la “Campagna No! Al Ritalin” e che da giorni è invaso da decine di messaggi di genitori ed operatori che si dicono indignati per la scelta del ministero della Salute di reintrodurre il Ritalin tra le medicine prescrivibili.

La gran parte dei partecipanti si dice preoccupata del fatto che “bambini vivaci possano essere scambiati per malati.” Anche la promotrice della campagna, l’assessore della Provincia di Roma Tiziana Biolghini si dice costernata dalla decisione di reintrodurre il Ritalin: “Vogliono trasformare la sana vivacità dei bambini in malattia”.

Una tesi sostenuta anche dal Dr. D. McGuinness, che da anni combatte la prescrizione dello psicofarmaco negli Stati Uniti e che senza mezzi termini, sostiene che l’ADHD è nient’altro che un’invenzione: “Abbiamo inventato una malattia, le abbiamo dato l’approvazione medica, e ora dobbiamo sconfessarla”. Anche l’APA, l’American Psychological Association, dichiara che “non vi sono test diagnostici affidabili ed oggettivi”. Nel frattempo, proprio grazie ad Internet si organizzano i primi sit-in. Il primo dei quali domenica 20 Marzo a Roma, un girotondo intorno al Colosseo.

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http://www.genitoriescuola.it/newsletters/news00.htm
Il nostro organo informativo:

Cari Genitori,
In questi giorni, diversi organi di informazione hanno riportato la notizia della reintroduzione del RITALIN tra le medicine prescrivibili.
Il RITALIN (oggi inserito tra le sostanze classificate come stupefacenti analogamente a cocaina, anfetamina, e barbiturici) servirebbe per “curare” la sindrome da iperattività (ADHD), una patologia che, secondo le statistiche del ministero della Salute, colpirebbe il 4% della popolazione in età pediatrica.
Genitori e Scuola sta seguendo questo tema sin da quando è stato avviato il progetto PRISMA, per determinare l’incidenza della sindrome da iperattività nelle scuole italiane.
NON VOGLIAMO CHE BAMBINI SEMPLICEMENTE VIVACI, O CON DIFFICOLTÀ D’INSERIMENTO, SIANO CONSIDERATI MALATI.
NON VOGLIAMO CHE GLI PSICOFARMACI SOPPERISCANO AD INTERVENTI DI TIPO PEDAGOGICO.

In questo numero della newsletter trovate alcuni documenti di approfondimento e il testo integrale dell’appello predisposto dal nostro gruppo di lavoro. Vi invitiamo a diffonderlo e, se lo condividete, a sottoscriverlo a questo indirizzo:
http://www.genitoriescuola.it/attivita/appelli/appello00.htm

Il testo dell’appello
PSICOFARMACI A CHI NE HA BISOGNO, AI BAMBINI ISTRUZIONE

La somministrazione di psicofarmaci ai bambini può avere effetti devastanti sulla loro salute, sulla loro crescita, e sul loro equilibrio psicofisico.

Negli Stati Uniti la situazione è a dir poco allarmante: i bambini diagnosticati come affetti da sindromi comportamentali e sottoposti a trattamento psichiatrico-farmacologico per tramite della Scuola, sono ormai più di otto milioni e, in concomitanza con l’avvio di analoghi progetti di psichiatrizzazione del disagio infantile, il numero di bambini trattati con psicofarmaci sta rapidamente aumentando anche in Europa e nel mondo.
E’ in corso una mistificazione delle percentuali di bambini che realmente necessitano di farmaci psichiatrici, cioé, si rischia di somministrare psicofarmaci anche a bambini semplicemente “vivaci”, o con difficoltà d’apprendimento e d’integrazione sociale che niente hanno a che vedere con una effettiva patologia: in effetti, psichiatri, psicologi, pediatri e pedagogisti sono fortemente critici quanto all’efficacia dei test utilizzati nella diagnosi dell’Adhd, che tendono a sovrastimare abbondantemente la percentuale di bambini realmente affetti da questa sindrome comportamentale.
Tutti sembrano daccordo, invece, quanto al fatto che la somministrazione di psicofarmaci – per i gravi effetti collaterali che rischia di comportare – debba essere limitata a quei casi estremi di reale necessità, là dove i risultati delle pratiche alternative abbiano dato riscontri negativi.

In Italia si è da poco concluso il “Progetto Prisma”, uno screening comportamentale su oltre 10.000 alunni ed alunne delle scuole dell’obbligo volto a rilevare l’incidenza della “Sindrome da iperattività e deficit d’attenzione” (Adhd): ma chi ci garantisce che in tale “patologia” non vengano inglobati anche alunni vivaci o con difficoltà d’integrazione?… Contemporaneamente è stato riammesso in commercio – e tra i farmaci della Fascia A, quelli a carico dello Stato – il Metilfenidato-amfetamina (Ritalin), la sostanza più ampiamente utilizzata nel trattamento psichiatrico-farmacologico dell’Adhd.

Il programma di individuazione, diagnosi e psichiatrizzazione dei bambini “affetti” da Adhd sta per estendersi all’intero territorio nazionale italiano, con ampio coinvolgimento delle singole istituzioni scolastiche, delle Asl competenti e dei centri di cura o strutture ospedaliere abilitate al trattamento farmacologico dell’Adhd.

Considerato che

La Scuola svolge un ruolo educativo, fondamentale per i bambini e – attraverso essi – anche per le loro famiglie;

Il ruolo educativo della Scuola è vincolato ai valori di utilità sociale fissati dalla nostra Costituzione e al rispetto del diritto di ogni persona, ad una crescita sana ed equilibrata del proprio corpo, delle proprie conoscenze e della propria personalità.

Tale ruolo non può prescindere dalla qualità del nostro sistema scolastico nazionale; dalle risorse umane ed economiche impiegate al fine di prevenire o affrontare il disagio in tutte le sue forme, attraverso interventi ambientali, didattici e pedagogici ampiamente sperimentati ed efficaci.

Le famiglie e i genitori hanno il diritto/dovere di integrare e coadiuvare l’istituzione scolastica nel proprio ruolo, di intervenire nelle scelte educative della Scuola anche attraverso i propri rappresentanti negli Organi Collegiali.

Nella scuola si va affermando sempre più frequentemente il ricorso alla medicalizzazione di bambini con difficoltà di apprendimento e di
integrazione, i quali potrebbero invece essere “trattati” da insegnanti formati con una buona pedagogia scientifica.

Dichiariamo

Di essere assolutamente contrari al coinvolgimento delle nostre Scuole nell’ambito di progetti di diagnosi psichiatrica e trattamento farmacologico dell’Adhd o altre sindromi comportamentali.

Di appellarci al Principio Precauzionale, sancito dalle normative europee e adottato dai singoli Stati membri.

Chiediamo

Che qualsiasi questionario, sondaggio, rilevamento, progetto inerente le caratteristiche psicologico-comportamentali degli alunni e delle alunne, promosso dalle Scuole dell’obbligo o da altre Istituzioni attraverso di esse – ivi compreso il trattamento dei dati personali “a scopo scientifico” eventualmente introdotto nel portfolio delle competenze – sia sottoposto al parere e al voto dei singoli Consigli di classe e di interclasse e vincolante ai fini della sua approvazione da parte dei consigli Circolo/Istituto in tutte le sue fasi di realizzazione.

A tal fine chiediamo che la nostra scuola, nell’ambito della propria autonomia, s’impegni ad inserire quanto sopra nel proprio regolamento, e ad informare i genitori quanto ad estensori, scopi e finalità delle iniziative specifiche che in tal senso essa intende intraprendere.

SITI CHE SI OCCUPANO DELLA QUESTIONE
Campagna “Giu Le Mani Dai Bambini” <http://www.giulemanidaibambini.org/>

OISM: Osservatorio Italiano Salute Mentale <http://www.oism.info/adhd/index.htm>

AIFA – Associazione Italiana Famiglie ADHD <http://www.aifa.it/home.htm>

Associazione per la Ricerca e la Prevenzione del CANCRO
<http://www.aerrepici.org/psico.htm>

APPELLIRITIRO IMMEDIATO DEL RITALIN DAL COMMERCIO
<http://www.psichiatriademocratica.com/appretalin.htm>
Appello di Psichiatria Democratica e del Coordinamento Genitori Democratici

NO AL RITALIN NEL MERCATO FARMACOLOGICO ITALIANO
<http://www.bloggers.it/nondroghiamoibambini>
Appello di Tiziana Biolghini contro la reintroduzione del Ritalin per bambini

FERMIAMO QUELLA DROGA INFAME <http://www.aerrepici.org/infame.htm>
Appello dell’Associazione per la ricerca e la prevenzione del cancro