Cosa deve sapere il consumatore
… sui prodotti biologici
Deve controllare che in etichetta ci sia la dicitura “agricoltura biologica” accompagnata da uno dei nove marchi rilasciati dagli Organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. L’etichetta deve anche contenere il nome e l’indirizzo del produttore e del preparatore di prodotti trasformati.
Su base facoltativa, il produttore può anche inserire il logo della UE sui prodotti biologici.
Tuttavia, affinché il prodotto riporti in etichetta la dicitura “da agricoltura biologica, è necessario che la percentuale di ingredienti “bio” oscilli tra il 95% e il 100% e comunque l’eventuale restante 5% provenga da sostanze permesse.
Se invece la percentuale è più bassa (tra il 70% e il 95%), deve essere riportata la percentuale del componente biologico.
Esiste poi la possibilità di vedere etichette con la dicitura “prodotto in conversione dall’agricoltura biologica”. Si tratta di prodotti provenienti da aziende che utilizzano metodi di agricoltura biologica da almeno 12 mesi.
I prodotti devono essere contenuti e venduti in imballaggi chiusi. In un supermercato, un contenitore di prodotti biologici sfusi deve riportare la provenienza (nome e indirizzo del produttore) e il marchio dell’Organismo di controllo.
… e sulle mense biologiche
Negli ultimi anni si sta diffondendo in Italia l’organizzazione e la gestione di mense scolastiche biologiche e, ontemporaneamente, va aumentando la consapevolezza di fondare la ristorazione collettiva sulla promozione di una cultura dell’alimentazione più attenta alla qualità dei prodotti.
Dal punto di vista legislativo, già l’art. 59 della legge finanziaria 2000 prevedeva, per la prima volta, la diffusione dei prodotti biologici e di qualità nella ristorazione scolastica e ospedaliera. Di conseguenza, varie Regioni, così come Province, Comuni e Circoscrizioni, hanno adottato provvedimenti che ne favoriscono l’organizzazione, spesso prevedendo anche un sostegno economico per coprire le maggiorazioni iniziali nel costo dei pasti.
Le esperienze fin qui realizzate aiutano ad individuare sia gli strumenti operativi per l’organizzazione di una mensa biologica, sia gli ostacoli da superare; ma soprattutto hanno delineato il contesto più adeguato nel quale realizzare questa proposta. Da più parti viene infatti sottolineata l’importanza di promuovere un vero e proprio cambiamento culturale, non limitandosi soltanto ad un semplice cambiamento di menu.
Inoltre appare fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori che ruotano intorno alla mensa, dagli insegnanti agli studenti attraverso percorsi di educazione alimentare, ai genitori con campagne informative, agli operatori con corsi di formazione, agli amministratori pubblici con attività di sensibilizzazione.